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al testo di Salvatore Pizzo
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Oltre il precipizio è l'indistinto nè l'eco da lì giunge riflessa a squarciarne sipario caligine sul limitare del bosco:
senza pregiudizio, alla base degli abeti spogli, degli ancor vivi si depongano le spoglie ivi impregnandole di resine ed essenze
profumanti le visioni ovattate di fantasie dorate/ desiderio di pronta aurora: fino all'ultima ora ed in silenzio, fino all'intenerirsi degli astri, raggelati pigolii. Non appena l'aria si fa algida immobile in petto, s'attenda all'avvio, alle nevi sospese dando lo strappo con corde tese di fumo. In equilibrio precario rimanga l'angelo e penda dannato sul trapezio dondolando solstizio d'inverno vivida luce breve che ridia voce.
***17/12/2011 woodenship |
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